Mi chiamo Benedetta, vivo sul pianeta Terra da più di tre decenni, ma comunque meno di quattro. Mi piace leggere cose, scrivere cose, ascoltare cose e dire cose. Chiaramente mi piace anche fare cose, benché non abbia una manualità di molto superiore a quella necessaria per realizzare braccialetti dell’amicizia (campo in cui sono, a dirla tutta, davvero piuttosto bravina). Tra le altre cose che mi piacciono, ci sono i gatti. Ne ho uno che si chiama Proust, e che ama molto le crocchette e la letteratura francese. Non penso che la Terra sia piatta né che sia opportuno alcun tipo di accorgimento da parte mia, in quanto donna, al fine di compensare il mio non essere uomo. Mi sento debitore di svariati esseri, animati e inanimati, per tutto ciò che sono e non sono. Tendo, talvolta, a divagare con le parole; così, quando mi succede, di solito comincio a vagare con le gambe e vado a fare dei gran bei Cammini di Santiago. Mi piace la mia voce, meno i miei piedi, ma non mi vanto dell’una né mi vergogno degli altri. Mi sorprende il privilegio assurdo in cui vivo rispetto alla maggioranza della popolazione mondiale. Il mio colore preferito è il verde.