E se, per una volta, a parlare di rave party non fossero giornalisti, politici o residenti indignati, ma le persone che li conoscono davvero, quelle che ci sono state?
“C’era una volta un rave” è il podcast che dà loro voce, per costruire una narrazione informata e senza preconcetti su uno dei fenomeni culturali più fraintesi degli ultimi trent’anni.
Attraverso il dialogo con persone diverse che partecipano a questi eventi, se ne esplorano alcuni tratti salienti: la musica tekno, le droghe, il significato politico, il valore trascendente e l’impatto sulla società.
L’obiettivo del podcast non è illustrare la storia del fenomeno rave o spiegare le sue radici antropologiche, come hanno già fatto in tanti, ma conoscere meglio chi compone questa realtà: per farlo, si propongono interviste a chi partecipa alle feste in qualità di DJ, di artista, di attivista, a chi organizza l’evento e monta il sound, a chi vi opera nell’ambito della riduzione del danno.
Attraverso la testimonianza di partecipanti abituali, saltuari, giovani e meno giovani, il podcast cerca di offrire alcuni spunti per capire quali sono i veri motivi per cui, ancora oggi, i rave party sono oggetto di discussione e perché possono fornire elementi preziosi per decifrare il presente.
Il podcast risulta un mezzo particolarmente adatto a raccontare i rave perché può offrire il punto di vista prezioso di chi davvero li conosce, dispensando chi ascolta dai pregiudizi legati all’aspetto di queste persone: dietro tatuaggi, piercing e capelli colorati, ci sono esseri umani che pensano, sognano e sono legati, in un modo o nell’altro, a un’esperienza, quella dei free party, che va ben oltre la narrazione dei media.